Basta un fottutissimo mal di schiena per cambiare la prospettiva delle cose.
Capisci cosa sia la dipendenza. capisci cosa provano i drogati. i malati di amore. Aspetti dolorante la dose. Che sia in una siringa, una coccola o una frutta fresca.
Tu sei lì impotente. Anzi potente sull'unica cosa che puoi fare: farti male. Non puoi migliorare se non stando ferma. Immobile.In attesa. E pensi che forse devi prenderti questo tempo per pensare. Ma il silenzio è assodante. Hai bisogno di rumore, di musica, di voci. Hai bisogno di riprenderti il tuo corpo. Di far girare adrenalina. Di sentire il dolore dei muscoli che hanno lavorato. E allora ripensi a quei brevi momenti in cui sei stata serena. Mangiando una polenta al sugo annaffiata da un vinello traditore. Ascoltando una band incantatrice di bambini.
domenica 28 settembre 2008
giovedì 11 settembre 2008

Stavolta hai vinto tu. India, Australia, Africa....Avevi fatto scattare in noi un senso di libertà. Avevi scelto che non volevi più essere obbligata a scegliere. Hai deciso di aggredire il mondo, viverlo fino in fondo. E uno squarcio in una gomma ti ha portato via. In mozambico mentre i bambini neri aspettavano che aprissi loro il mondo attraverso l'inglese. Quei bambini a cui tu hai regalato addirittura la tua immagine su facebook. L'immagine che rimarrà per sempre a raccontare chi sei stata. E chi continui ad essere attraverso il tuo ricordo. Ciao Marianna.
sabato 6 settembre 2008
destra -sinistra

Destra, sinistra, destra, sinistra, destra, sinistra, destra, destra , destra ....non è l'andamento delle ultime competizioni elettorali ma è l'andamento che ha caratterizzato le prime 5 ore di canoa della mia vita.Inizio in coppia. Continuo da sola. Ritorno in coppia. Ma in coppia serve affiatamento e se uno dei due molla l'altro fa doppia fatica e per un pò resiste per non far pesare all'altro che ha mollato.Che si regge il peso di due da soli.Che si vuole portare avanti a tutti i costi una linea di orizzonte che è rotta dalle onde sempre più fastidiose e dal vento sempre più insidioso. A volte vincono le onde e in un attimo di distrazione la canoa affonda. La persona che era sulla canoa si salva ma continua sul pattino. Sta sempre sul lago. Sente sempre il dondolio dell'acqua sotto di sè ed il vento che raffredda sul giubbotto salvagente le goccioline d'acqua - ma è tutto diverso. Ora è portata da altri. Non è più in grado di decidere dove andare. Se sottocosta dove è più tranquillo o nel centro del lago dove è più difficile tenere la rotta. Dopo il naufragio è sempre più difficile tenere la rotta. Si è sopraffatti dalla paura del nuovo naufragio. Vengono in mente i momenti in cui la canoa "piottava". Si ha nostalgia delle pagaiate potenti. Del taglio dell'acqua. E i pattini di salvataggio non hanno affatto lo stesso schock emozionale. Si sopravvive in attesa di riprendere subito una nuova canoa. E ripartire nell'acqua e nel vento.
giovedì 4 settembre 2008
la sera leoni....

martedì 2 settembre 2008
rientro ... non rientro.... riparto

che faccio rientro in ufficio con la faccia triste e sconsolata o cerco di portarmi dietro il calore del sole, il fresco del vento, il blu del mare? Provo a pensare che posso togliermi dalla morsa dei bastoni del calcio balilla? Magari è meglio scappare e comprare un ristorante river boat. Riusciranno i nostri eroi a sopravvivere alla fine di quest'anno bisestile?
Iscriviti a:
Post (Atom)